What masks do I wear?

Saturday 26 March 2022 of the 3rd week of Lent

Hosea 5:15-6:6 what I want is love, not sacrifice; knowledge of God, not holocausts.

Psalm 50 What I want is love, not sacrifice.  Voglio l’amore e non il sacrificio.

Gospel Luke 18:9-14    The tax collector stood some distance away, not daring even to raise his eyes to heaven; but he beat his breast and said, “God, be merciful to me, a sinner.” This man, I tell you, went home again at rights with God; the man who humbles himself will be exalted.’

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore

Reflection:

We are all to some extent trying to create an identity to show that we are good.  I am good if I work hard.  I am good if I am loyal.  I am good if I get things right.  I am good if others see me as a good sister or priest.  I am good if I know what’s going on.  I am good if I make things calm.  There are lots of masks we can wear – not just FFP2! The tax collector of the Gospel drops his masks for a moment and becomes humble.  At this moment he comes naked, unhidden, and real.  He is at rights with God because his humility lets God in and lets God love him.  Our masks keep others and God at a distance while we try to prove ourselves worthwhile.  Of course, only in God do our hearts find rest.  Not in our own justifications.  May we all learn the path of humbleness so that God may reach us.  For in Hosea we read, what I want is love, not sacrifice, knowledge of God, not holocausts.

Riflessione (italiano):

Tutti, in qualche misura, cerchiamo di creare un’identità per dimostrare che siamo buoni.  Sono buono se lavoro sodo.  Sono buono se sono leale.  Sono buona se faccio bene le cose.  Sono buona se gli altri mi vedono come una buona sorella o un prete.  Sono buona se so cosa sta succedendo.  Sono buona se rendo le cose tranquille.  Ci sono molte maschere che possiamo indossare – non solo FFP2! L’esattore delle tasse del Vangelo lascia cadere le sue maschere per un momento e diventa umile.  In questo momento si presenta nudo, non nascosto e reale.  È in diritto con Dio perché la sua umiltà lascia entrare Dio e lascia che Dio lo ami.  Le nostre maschere tengono gli altri e Dio a distanza mentre noi cerchiamo di dimostrare che valiamo qualcosa.  Naturalmente, solo in Dio il nostro cuore trova riposo.  Non nelle nostre giustificazioni.  Che tutti noi possiamo imparare la via dell’umiltà in modo che Dio possa raggiungerci.  Perché in Osea leggiamo, quello che voglio è l’amore, non il sacrificio, la conoscenza di Dio, non gli olocausti.